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STEEL ORCHID
estratto da Prometeo, Oltre il Fuoco
ideazione e coreografia Raphael Bianco
assistenti alla coreografia Elena Rolla
maitre de ballet Vincenzo Galano
musiche György Kurtág
costumi Born in Berlin, Raphael Bianco, Melissa Boltri
danzatori Maela Boltri, Vincenzo Criniti, Vanessa Franke, Cristian Magurano, Paolo Piancastelli, Alessandro Romano

“Prometeo – oltre il fuoco” è la terza tappa della Trilogia della Civiltà, concepita da Raphael Bianco, ed è stata preceduta da due creazioni (Orlando e Faust).Il tema dello spettacolo è Prometeo, declinato al suo valore simbolico, archetipico e sociale con tutte le relative riflessioni estetiche, etiche e sociali su cui si incentrano i differenti lavori dei coreografi.
“Ho voluto condividere, con alcuni colleghi che stimo, una riflessione sul mito di Prometeo , in questo terzo e ultimo capitolo del mio progetto Trilogia della Civiltà (che già ha visto esplorati i personaggi di Orlando e Faust). Per quanto mi riguarda molte sono le domande e i pensieri. Chi è Prometeo oggi, qual è il peso della scelta di ribellarsi mettendo a repentaglio la propria vita e quella di chi ci sta vicino, immolarsi per una causa è già una vittoria? Voglio riflettere sul percorso di una scelta di ribellione sino al suo esito più estremo, non tanto per descriverne la realtà della superficie, ma per scandagliare in profondità i misteriosi, contrastanti e irreversibili moti dell’anima di chi offre la propria vita per liberare la collettività. Molti sono i personaggi che incarnano il Prometeo moderno, da Gandhi a Martin Luther King, ma per questo lavoro mi ha ispirato una donna: Aung San Suu Kyi, leader birmana per la resistenza non violenta contro il regime militare che opprimeva il suo paese e il cui soprannome è: Steel orchid– orchidea d’acciaio. Prometeo è un corpo di donna che si fa canto, un mantra per la libertà, sussurrato e declinato con passione, leggerezza e ferma determinazione. Il fuoco non è rubato ma liberato contro ogni forma di oppressione: in nome della civiltà, della pace e della giustizia”. (Raphael Bianco)

a seguire

LEONARDO
estratto da Leonardo Da Vinci, Anatomie Spirituali
ideazione e coreografia Raphael Bianco
assistenti alla coreografia Elena Rolla
maitre de ballet Vincenzo Galano
musica Karlheinz Stockhausen

“AFFERMARE IL VALORE DELLA DANZA COME VEICOLO DI CULTURA: PROGETTO ERGO SUM”
“Leonardo da Vinci: anatomie spirituali” è la seconda tappa del Progetto “Ergo sum” di Raphael Bianco per la Compagnia EgriBiancoDanza: progetto iniziato con lo spettacolo “Essais: d’après Montaigne” nel dicembre 2018.“Leonardo da Vinci: anatomie spirituali” è dedicato al genio di Leonardo da Vinci nel 500° della morte. Un omaggio al grande inventore, scienziato, scrittore, umanista a tutto tondo. Un lavoro coreografico e coreologico dove il corpo sollecitato è sezionato fra staticità e movimento diventa storia di sé e altro da sé senza una reale e concreta narrazione. Il nostro corpo nella sua carnalità e sangue è diretto da una mente ed è vivificato da un cuore. Ma se riflettiamo più in profondità, quale è il nostro rapporto con le zone del nostro corpo? Quali vorremmo nascondere? Quali amiamo? Quali affrontano il mondo e quali vengono al mondo nascoste? Quali zone di forza e prepotenza e quali di fragilità nei rapporti interpersonali? Un ‘indagine sul corpo dei danzatori, in un vero processo di vivisezione, Un percorso coreografico dalle prospettive esoteriche, un rituale misterioso da cui emergono verità talvolta, surreali, ludiche, comiche, poetiche e sconvolgenti.. Un processo creativo, che si snoda fra multimedialità, suoni della natura (dimensione cara a Leonardo) ed echi di musica rinascimentale e che trae principalmente ispirazione dai disegni anatomici di Leonardo, che non sono solo esercizio di stile ma indagine profonda sulla vita ed il suo progressivo estinguersi.

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